Informazioni generali

Conto Termico 2.0 – Qual’è l’entità dell’incentivo?

L’incentivo Conto Termico 2.0 è calcolato, per ciascuna tipologia di intervento, in funzione dell’energia termica prodotta annualmente, della potenza termica nominale dei generatori, di coefficienti premianti in riferimento alle emissioni di polveri (solo per generatori a biomasse) e di specifici coefficienti di valorizzazione dell’energia.

E’ possibile effettuare una stima previsionale dell’incentivo che verrà erogato per il singolo intervento, che spesso viene effettuata direttamente dal Costruttore e comunicata al potenziale acquirente, tuttavia l’importo definitivo effettivamente riconosciuto sarà calcolato, direttamente dal GSE, secondo le formule previste dal Decreto Ministeriale applicate ai dati dichiarati dal Soggetto Responsabile esclusivamente attraverso il Portaltermico, e sarà reso disponibile nella scheda-contratto, a seguito dell’istruttoria tecnico-amministrativa.

N.B.: l’ammontare dell’incentivo Conto Termico erogato non può eccedere, in nessun caso, il 65% delle spese sostenute ammissibili.

Facciamo un esempio pratico:

L’intervento prevede la sostituzione di una vecchia caldaia a gas metano con una nuova pompa di calore elettrica aria/acqua da 75 kW,  per la quale il Costruttore riporta sul catalogo un contributo Conto Termico stimato pari a 17.800 euro (per installazioni in zona climatica D). Se la somma delle spese complessivamente sostenute (per acquisto, installazione, spese tecniche, etc.) è pari a 24.000 euro, il limite massimo dell’incentivo sarà pari 15.600 euro (65% di 24.000). Se invece, sempre per lo stesso intervento, la somma delle spese è 28.000 euro, il richiedente potrà beneficiare di un incentivo pieno prossimo al valore stimato di 17.800 euro in quanto inferiore al limite di 18.200 (65% di  28.000). 

La soluzione ottimale prevede la redazione di un progetto che, oltre a consentire un corretto dimensionamento degli impianti, permette di effettuare delle stime economiche precise in modo da calibrare l’intervento sulla base della disponibilità economica e sfruttare al meglio l’incentivo erogabile.

Purtroppo a riguardo la disinformazione crea brutte sorprese per l’utente finale che può trovarsi in difficoltà se l’ammontare dell’incentivo non rispetta le sue aspettative o se le tempistiche con le quali esso viene erogato sono più lunghe di quelle stimate.

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