L’incentivo Conto Termico 2.0 per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con nuovi impianti dotati di generatori di calore alimentati a biomassa è calcolato secondo due specifici algoritmi, uno relativo alle caldaie a biomassa, l’altro per stufe e termocamini a pellet o a legna. In entrambi i casi, il calcolo tiene conto della potenza termica nominale del generatore installato, di specifici coefficienti di valorizzazione dell’energia (€/kWh) tabellati, di coefficienti di utilizzo (specifici per zona climatica) e di coefficienti premianti in riferimento alle emissioni di polveri.
N.B.: E’ bene sempre ricordare che l’ammontare dell’incentivo Conto Termico erogato non può eccedere, in nessun caso, il 65% delle spese sostenute ammissibili.
Nel caso in cui l’ammontare dell’incentivo non superi 5.000 euro questo viene corrisposto in un’unica soluzione entro circa 3 mesi dall’accettazione della domanda.
Le formule applicate sono le seguenti:
- Ia tot = Pn * hr * Ci * Ce (per le caldaie a biomassa)
- Ia tot = 3,35* ln(Pn) * hr * Ci * Ce (per le stufe ed i termocamini a legna o pellet)
dove:
- Ia tot : incentivo annuo (rata annua) in euro che deve essere moltiplicato per il numero di rate previste dal D.M. 16/02/2016:
- 2 rate per i generatori di potenza termica utile nominale minore o uguale di 35 kW
- 5 rate per i generatori di potenza termica utile nominale maggiore di 35 kW
- Pn: è la potenza termica nominale dell’impianto, definita come “potenza termica utile a pieno carico dichiarata dal fabbricante che il generatore di calore può fornire in condizioni nominali di riferimento“
- hr: è il coefficiente di utilizzo, definito in funzione della zona climatica (tabella 10 del Decreto).
- Ci: è il coefficiente di valorizzazione dell’energia termica prodotta espresso in €/kWht, definito come nella tabella 9 del Decreto e distinto per tecnologia installata
- Ce: è il coefficiente premiante riferito alle emissioni di polveri distinto per tipologia installata come riportato nelle seguenti tabelle del Decreto (n.11, 12, 13 e 14).
Facciamo un esempio pratico:
In un edificio ubicato a L’Aquila (zona climatica E) si prevede la sostituzione di una vecchia caldaia a legna con una nuova caldaia a gassificazione di legna da 40 kW, per la quale il Costruttore dichiara sul catalogo un livello di emissioni di particolato pari a 14 mg/Nmc.
Dallo schema di calcolo sopra riportato si ricava:
- Ci (“coefficiente di valorizzazione dell’energia termica”): 0,020
- Ce (“coefficiente premiante riferito alle emissioni di polveri”): 1,5
- Pn (“potenza termica nominale della pompa di calore”): 40 kW
- hr (“coefficiente di utilizzo della pompa di calore”): 1700
Ia tot = 3,35 * ln(40) * hr * Ci * Ce = 630,24 euro/anno
Considerando che la stufa a pellet dell’esempio ha potenza nominale maggiore di 35 kW, l’incentivo totale massimo stimato è pari a 3.150 euro e si calcola moltiplicando l’incentivo annuo per il numero di rate (630 * 5).
Dal momento che l’incentivo totale è inferiore a 5.000 euro, verrà erogato in un’unica rata entro circa 3 mesi dalla presentazione della richiesta.
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